CHI è FRANK
«Frank non sapeva suonare, non era capace di leggere uno spartito, non aveva nessuna conoscenza pratica, ma quando si trovava di fronte a un cliente e lo ascoltava davvero, udiva una musica. Non una sinfonia vera e propria. Solo poche note; al massimo una melodia. E non gli capitava sempre, ma solo quando smetteva di essere Frank e si portava in uno spazio situato a metà strada. Era stato così da quando aveva memoria.»
«Aiuterò la gente a trovare la musica che cerca.»
«Guardava se stesso vivere la propria vita, come se stesse osservando uno sconosciuto dall’aria stranamente familiare. Se toglievi la facciata di Frank il negoziante, il tizio grande e grosso che aiutava sempre la gente a trovare la propria musica, chi era la persona che ci stava dietro?»
FRANK E ILSE
“Quel caos era in totale contrasto con l’immobilità che sembrava avvolgersi come un filo sottilissimo attorno a Frank e a quella donna, legandoli insieme e separandoli da chiunque altro. Il resto del mondo era svanito: irrilevante, confuso, lontano.”
“Lei lo aveva fissato come se lo conoscesse, ma da parte sua era un assoluto mistero. Frank non aveva mai udito un silenzio simile in una persona. Nulla proveniva da lei. Neanche una nota.”
il vinile
Come faceva la gente a entusiasmarsi per un pezzo di plastica luccicante?
I CD non sarebbero durati, erano solo una trovata del momento, e anche le cassette.
«Non mi interessa quello che dicono gli altri. Il futuro è il vinile» ripeteva Frank.

LE CANZONI PIÙ AMATE
Miles Davis, Kind of blue
Mentre ascoltava, era come se una serie di porte si aprissero, una dopo l’altra. Le note iniziarono a correre proprio quando lui pensava che sarebbero andate avanti lentamente. Si spostarono di lato quando lui era certo che sarebbero andate dritto. Si fecero crescere le pinne e si misero a nuotare proprio quando lui si era abituato al fatto che avessero le gambe. Era come sapere qualcosa e non saperlo affatto.
«Questo è il disco che cambierà la storia» disse Peg.
Sex Pistols, God save the queen
La canzone è uscita nel ’77, l’anno del giubileo d’argento della regina, quando l’intero paese stava organizzando un party all’aperto. E quello che dice la canzone è che il futuro è finito. L’ Inghilterra ha perso la bussola. Prende in giro l’establishment e la famiglia reale, ma è anche arguta, in modo molto inglese. Ecco questo gruppo di quattro scapestrati che sapevano a malapena suonare. Guardavano tutti gli altri, con i loro cappellini da festa, e dicevano l’unica cosa che nessuno doveva dire: “Fuck the Queen”.»
Duke Ellington, Satin doll
E adesso passiamo al duca. Duke Ellington. Credimi, ne avrai bisogno dopo Didone. È così allegro! Così svolazzante! Traccia 1, Satin Doll. La versione strumentale. Non è né un’esplosione né un’implosione, ma solo una grande celebrazione. È una traccia dedicata a ogni singolo strumentista della band. Ciascuno ha un assolo, e tutti riescono a sostenersi a vicenda. Duke Ellington la suonava in chiusura dei concerti e quando la ascoltavi capivi il perché: è come puntare i riflettori su tutti i membri della band, uno dopo l’altro, fino all’ultimissimo boom. Il più felice degli addii.
L’AMORE
«Il vero amore non saltava fuori dal nulla, non era un suono di violini; proprio come ogni altra cosa, era un’abitudine del cuore. Ti alzavi tutti i giorni e lo indossavi, come i calzoni e le scarpe, e poi continuavi a percorrere con costanza il tuo cammino.»
«Stare con lei era come fissare il sole; non vedeva nulla, eppure, quando distoglieva gli occhi, eccola lì, un’aspra luce bianca impressa nel cuore di tutte le cose.»
«Il vero amore era un viaggio pieno di trappole e complicazioni, e a volte il punto di arrivo non era quello che speravi.»
LA VITA
«A volte alle persone bastava solo sapere di non essere sole. Altre volte era più una questione di mantenerle in contatto con i propri sentimenti finché non li esaurivano: la gente si aggrappava a ciò che risultava familiare, anche quando era doloroso.»
«Capite adesso perché non mi convincerete mai a vendere CD? Siamo esseri umani. Abbiamo bisogno di belle cose da vedere e da toccare. Sì, certo, il vinile può essere una seccatura. Non è comodo. Si graffia. Ma è proprio questo il punto. Riconoscere l’importanza della musica e della bellezza nella nostra vita. E non puoi farlo se non sei pronto a compiere UNO SFORZO.»